00 03/02/2007 14:29
Due fratelli
Fonte: filmup.leonardo.it/


Titolo originale: Two brothers
Nazione: Francia, Regno Unito
Anno: 2004
Genere: Avventura, Drammatico
Durata: 109'
Regia: Jean-Jacques Annaud
Sito ufficiale: www.twobrothersmovie.net

Cast: Guy Pearce, Le Mai Anh, Freddie Highmore, Philippine Leroy-Beaulieu, Vincent Scarito
Produzione: Jean-Jacques Annaud, Jake Eberts
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 01 Ottobre 2004 (cinema)

Trama:
La storia di due cuccioli di tigre, che catturati da un esploratore dal loro habitat vengono messi in cattività.

Recensione
Kumal e Sangha sono due cuccioli di tigre nati fra le macerie di antichi templi e statue di Buddha coperte di muschio. I due tigrotti hanno caratteri diversi: uno è buono e gentile, l'altro coraggioso e impavido. Il loro destino cambia nel momento in cui un cacciatore si addentra nella foresta alla ricerca di antichi tesori. Kumal verrà portata in un circo dove diventerà una delle più grandi attrazioni, Sangha diventerà prima il compagno di giochi del figlio dell'amministratore francese della regione indiana e poi verrà consegnato ad un principe che l'addestrerà al combattimento. I due fratelli vivono così per lungo tempo separati, lontani. Un giorno però la cattiveria degli uomini fa sì che si ritrovino l'uno di fronte all'altro nell'arena del principe...
Dal regista de l'orso un nuovo grande film sulla natura e sui sentimenti degli animali. Due fratelli è un film che si pone a metà strada fra il documentario (di cui usa le tecniche di ripresa e le inquadrature) e la fiction (la storia degli umani). È un film adatto ad un pubblico di giovanissimi che, data la trama semplice e la morale immediatamente percepibile troveranno il prodotto gradevole e sicuramente più istruttivo di tanti altri propinati di questi tempi da cinema e tv, ma è indicato anche per un pubblico adulto che si ritroverà a fare i conti con emozioni e sentimenti sopiti o mai espressi. Questo è una di quelle pellicole in cui il protagonista principale non è l'uomo che viene relegato in un ruolo assolutamente marginale e poco piacevole (se non con qualche rara eccezione), ma è l'animale, che viene ripreso in modo tale da rimandare allo spettatore non solo la sua prestanza e possanza fisica, la sua magnificenza ed eleganza, ma anche e soprattutto tutti quegli aspetti, come ad esempio le emozioni, che spesso si considerano inadeguati per tutte le altre razze animali che non siano quella umana.
Delicato, semplice, immediato e dolce, il film è anche un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione delle specie in via d'estinzione: a causa della scomparsa del suo habitat naturale, la tigre rischia l'estinzione, ed è davvero un peccato pensare che non si potranno più ammirare esemplari meravigliosi come quelli che hanno "recitato" in questo film.

Teresa Lavanga

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"