00 16/06/2007 23:34
Eccoci qui... causa dispetti di Aky il mio esame è partito, fa nulla, lo farò a luglio.

Oggi dunque sono andata a trovare una mia zia. Abita in quella che un tempo era la casa dei miei nonni. Certo, la casa è cambiata da allora, ma immagino che è giusto che sia così, in fin dei conti è come se ora avesse due anime. E comunque non è la prima volta che vado a trovarli da quando si sono trasferiti. Solo che oggi... oggi, tornando da lì, ho avuto l'impressione di riconoscere un posto, un posto che conoscevo da quando ero molto piccola. Me ne ero dimenticata completamente, ma rivedendolo mi sono venuti in mente un sacco di ricordi. Era l'inizio di una viuzza, da lì io e mio nonno passavamo per andare nei prati a prendere i "sancarliti" (scusate, in italiano non so come si chiama questa pianta)per i conigli... quante volte avevo fatto quella strada! mi è venuto in mente mio nonno... e Moscardo. Ho pensato che mio nonno sarebbe stato contento di sapere che avevo un coniglio...credo. Anche se lo tengo in casa e lo devo spazzolare e non mi passa neanche per la testa di mangiarmelo. Comunque ricordo che diceva quanto i sancarliti facessero bene ai suoi conigli e io istintivamente sono andata diretta a vedere se ce n'erano per Mosk! [SM=x1169373]
Bhè...non c'era più niente (scema io a pensare al contrario [SM=x1169413] )... non mi potevo certo aspettare che quei campi rimanessero lì...cemento, cemento, cemento. [SM=g27999] Non c'era neanche più la vecchia casa col Lupo che tanto mi faceva paura da piccola...ovviamente.
Solo che ecco... per la prima volta in vita mia mi sono sentita anche molto vecchia [SM=x1169435] oltre che scema (ma non era affatto la prima volta che mi son sentita scema [SM=x1169383] ).
Ho pensato tristemente a mio nonno che mi raccontava che per andare a scuola (la mia scuola elementare) doveva attraversare un bosco. Io lo prendevo in giro, il bosco non c'era affatto tra casa sua e la scuola elementare, e lui non diceva niente. Poi ho pensato a un pezzetto di terra che aveva comprato già anziano, coi suoi risparmi...per coltivarlo. Hoi pensato che aveva lottato con le unghie e con i denti per tenerselo, ma poi era stato costretto a venderlo (la Malpensa...).
Ho pensato ai boschi dove vado a cavallo adesso. Ho pensato ai campi vicino a casa mia. Ho pensato che, un giorno, tornando, potrei scoprire che sono stati sostituiti con del cemento... è utopistico pensare il contrario. [SM=x1169422]
Avevo già deciso da tempo che appena guadagnerò qualcosa prenderò una casa, non so dove ma in un posto fresco, anche piccola, ma con un po' di terreno fuori e il più lontano possibile dalle città. E' un sogno stupido, ma voglio metterci dei cani provenienza canile [SM=x1169427] [SM=x1169427] , dei gatti provenienza bidone spazzatura [SM=x1169425] [SM=x1169425] , dei conigli provenienza associazioni [SM=x1169373] [SM=x1169373] e se riesco a fare un bel recinto grande con una bella tettoia (no box) ci metterò liberi, un paio di cavalli provenienza macello [SM=x1169439] [SM=x1169439] . Mi rendo conto che è solo una bella illusione anche se voglio crederci... [SM=x1169428] spero che quella che io sento già come la mia futura famiglia non convenzionale (cani, gatti, conigli e cavalli) non dovrà migrare continuamente lontano dalle città in espansione continua...devo proprio scegliermi un posto lontano da tutto.
E sperare che non decidano di fami passare sopra il tetto una ferrovia, un'autostrada o, peggio, non ci costruiscano un aeroporto. [SM=x1169392]

Scusate lo sfogo [SM=g28000] [SM=x1169397] [SM=g28000] non ci avevo mai pensato seriamente. E comunque dopo tutto questo mi è venuta in mente una canzone (non è "il ragazzo della via Gluck" citata nel titolo). Siccome io non riesco molto a esprimere bene quello che sento con parole mie, spesso uso quelle degli altri. Eccola:

[SM=x1169403] Il vecchio e il bambino - F. Guccini [SM=x1169403]
Un vecchio e un bambino
si presero per mano
e andarono insieme
incontro alla sera;
polvere rossa
si alzava lontano
e il sole brillava
di luce non vera.

L'immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d'intorno non c'era nessuno
solo il tetro contorno di torri di fumo.

I due camminavano,
il giorno cadeva,
il vecchio parlava
e, piano, piangeva.
Con l'anima assente,
con gli occhi bagnati
seguiva il ricordo
di miti passati.

I vecchi subiscon le ingiurie degli anni:
non sanno distinguere il vero dai sogni;
i vecchi non sanno nel loro pensiero
distinguer nei sogni il falso dal vero.

E il vecchio diceva
guardando lontano:
"Immagina questo
coperto di grano,
immagina i frutti,
immagina i fiori
e pensa alle voci
e pensa ai colori...

...e in questa pianura fin dove si perde
crescevano gli alberi e tutto era verde...
cadeva la pioggia, segnavano i soli
il ritmo dell'uomo e delle stagioni..."

Il bimbo ristette,
lo sguardo era triste,
gli occhi guardavano
cose mai viste.
Poi disse al vecchio
con voce sognante:
"Mi piaccion le fiabe
raccontane altre!"


Ecco...spero che tutto ciò che abbiamo di bello non diventi solo una fiaba, un giorno non lontano. [SM=x1169375] [SM=x1169375] [SM=x1169375]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè