sì, bhè, lo so, non è il caso, il Natale eccetera... ma continuo a pensarci a questa canzone... quindi la metto. In francese, senza tradurla, perchè è più bella così... nella traduzione in italiano... lui si arrabbia, dice : "se la nostra razza è immonda, di che razza è il loro cuore???" ... dice: "anche a noi stracci della terra la vita piacerebbe bella!!!!!". Qui no. Qui accetta, arrabbiato, ma accetta. E quindi, ecco il testo.
Chiedo scusa per gli accenti, lo so che sono tutti sbagliati :(
"Dieu que le monde est injuste
Lui si beau et moi si lais
Je te donnerais la lune
Tu ne voudrais pas m'aimer
Et lui sans faire un seul geste
Sans un mot sans un regard
Il a mis de la tendresse
Au fond de tes grands yeux noirs
Tu lui donneras ton corps
Tu croiras à ses serments
Tu l'aimes pour le dehors
Sans voir ce qu'il y a dedans...
Dieu que le monde est injuste
Lui seigneur et moi vaurien
Il te donnera la lune
Toi qui ne demandais rien
Dieu que le monde est injuste
Aime ton beau cavalier
La satin de ta peau brune
N'est pas pour les va-nu-pieds...
Ma laideur est une insulte
A ta beautè insolente
Une erreur de la nature
Qui ne me fut pas aimante
Dieu que le monde est injuste
Notre lot n'est pas le leur
Nous n'avons pas de fortune
Mais eux, ont-ils donc un coeur ?
Ils sont nès dans la dentelle
Pour faire l'amour et la guerre
Mais nous pauvres vers de terre
Notre vie est bien plus belle
Et de quel cotè est Dieu
Du cotè des ostensoirs
Ou bien du cotè de ceux
Qui le prient matin et soir
Ce Jèsus que l'on adore
A t-il toujours prèfèrè
Les Rois Mages avec leur or
A nous autres pauvres bergers...
Dieu que la vie est cruelle
Pour deux coeurs qui se cherchaient
Moi si laid et toi si belle
Comment pourrais-tu m'aimer?
[Modificato da Akyaky 24/12/2009 16:23]
Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.
Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè