Il Regno Perduto Il forum per chi ama e rispetta la natura e gli animali.

La musica che ci ronza in testa in questo momento...

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    Akyaky
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    Sesso: Femminile
    00 16/09/2008 10:24
    “Quando passo di notte per vedere se siete ancora tutti lì
    e mi pare impossibile di potervi amare più di così…
    Quando ripasso a memoria, uno per uno, i momenti che vi baciai…
    e mi chiedo più di tutto questo amore come possa amarvi mai…
    Perché ci sarà bene un benedetto segno che più oltre di lì non si può andare,
    quando il cielo è così pieno di luce che un’altra luce lo farebbe scoppiare…
    Qualcosa che assomigli a un limite, perché l’amore avrà bene un confine…
    Qualcosa come… una fine…

    E invece non finisce mai
    si fa più piccolo che può
    e ti sta dentro e cresce, sai,
    come è possibile non so…
    e più ne perdi e più ne hai
    e più ne incontri e più ne dai
    l’amore non finisce mai…

    (…)

    Perché pensavo ci sarà pure una fine quando non ci sarà più spazio per tenerlo dentro
    un momento in cui l’amore si ferma, si volta, si addormenta contento…
    un momento che l’amore non potrà, non saprà, non ce la farà più ad aumentare
    che non avrà più niente da dare…

    E invece non finisce mai
    si fa più piccolo che può
    e ti sta dentro, e cresce, sai,
    come è possibile non so…
    ma più ne perdi e più ne hai
    e più ne incontri e più ne dai
    l’amore non finisce mai…
    si fa più piccolo che può
    e non ti lascia in pace mai!
    Toglie il respiro a dirgli: “no”.
    E più ne perdi e più ne hai…
    e più ne incontri e più ne dai…
    L’amore non finisce mai…”


    Questa è una canzone di Vecchioni, non vecchissima. Credo che parli dei suoi figli (il bellissimo pezzo che ho tralasciato parla della moglie). E’ stata una di quelle canzoni che ho ascoltato e che ho rapidamente dimenticato, e che poi mi è tornata in mente, comprendendo il senso dopo anni. Credo che questi giorni resteranno impressi nella mia memoria, e credo abbiano questa colonna sonora.
    Facendo la doverosa premessa che non sono i miei cuccioli ad avere bisogno di me ma assolutamente il contrario, io mi sento esattamente così in questo periodo. Il vedere la stanza un po’ più affollata, la sensazione di non riuscire a contenere tutto l’affetto che provo per ciascuno di loro… e sì che poco, pochissimo tempo fa, ero convinta che Akela avesse riempito il mio cuore fino all’orlo, e credevo di non poter provare affetto per nessun altro. Moscardo mi ha dimostrato il contrario. Senza sottrarre nemmeno un briciolo di affetto al mio Akela… ho voluto tantissimo bene al vecchio Mos. Non sapevo come c’ero riuscita, la consideravo una magia di Moscardo. Ma poi si è ripetuta… prima con Altair, poi con Akito, poi con Michelle, e ora con Maya. Sinceramente lo credevo impossibile.

    Eppure qualcuno di voi me lo aveva detto!! Aggiungere l’amore per qualcuno ad un cuore già straripante non significa sottrarre amore a qualcun altro. Il mio cuore è ancora pieno di Akela fino all’orlo; poi Moscardo ha aggiunto un pezzo e lo ha riempito, e la stessa identica cosa la hanno fatta gli altri tre. E’ stato tutto un aggiungere, mai, mai un togliere. Sembra impossibile… ma credo che l’amore sappia fare questa cosa, e forse l’ho anche capito tardi rispetto alla media delle persone…
    Ma la cosa più sorprendente è che anche se è chiaro che non prenderò più nessuno con me tutto continua; proprio come dice la canzone, ogni giorno di più. E’ una cosa che aumenta ogni giorno. Ogni giorno ognuno di loro mi regala un pezzettino di cuore in più e me lo riempie. E vale non solo per i vivi, ma cresce, anche se non so come e non sono sicura che non sia sbagliato, anche l’amore spropositato che ho per Akela e Moscardo… che nella peggiore delle ipotesi non incontrerò mai più, nella migliore stanno sul ponte, a giocare insieme come avevano fatto durante la loro vita. [SM=x1169385] [SM=x1169373]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 22/09/2008 15:11
    Bellissimo il testo della canzone di Vecchioni!

    Sì, è stato così anche per me: credi di aver già dato tutto l'amore che possedevi, invece quando ti viene a mancare l'oggetto di questo amore è vero che lascia un vuoto incolmabile, ma poi ti accorgi con stupore che la scorta non era affatto finita. Quando ti trovi alle prese con altre creature che il destino ti consegna ti rendi conto che la riserva è inesauribile...
    Io poi, dopo la prima dolorosa perdita, pensavo di diventare distaccata, fatalista. Macchè! Quelle creature "infide" si insinuano pian piano, subdolamente, "in punta di zampette", nel tuo intimo più profondo. [SM=g27998] Mi sono accorta che di spazio ce n'era ancora, eccome se c'era..ed è un fenomeno che continua a verificarsi...mi sa che non c'è speranza! Di amore ce n'è in quantità illimitata, e da riversare su tutti, anche quando ti pare di non averne più. E ce n'è per tutti in uguale misura.
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 22/09/2008 17:03
    E' vero...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 14/10/2008 14:17
    Mi sa che le canzoni ronzano in testa soltanto a me ultimamente, chiedo venia... Una cosa che ha scritto Ciuteina mi ha fatto venire in mente, e non la tolgo dalla testa, una canzone che mi è sempre piaciuta, Cyrano di Guccini.

    Un condottiero tutto d'un pezzo, ideali forti e spavaldi, che da solo però mostra un lato di sè che nessuno immagina... senz'altro non è Guccini l'autore di questa storia, ma ecco la canzone


    Cyrano - F. Guccini
    venite pure avanti,
    voi con il naso corto,
    signori imbellettati,
    io piu' non vi sopporto
    infilero' la penna
    fin dentro al vostro orgoglio
    perche' con questa spada
    vi uccido quando voglio.
    venite pure avanti
    poeti sgangherati,
    inutili cantanti
    di giorni sciagurati,
    buffoni che campate
    di versi senza forza
    avrete soldi e gloria
    ma non avete scorza;
    godetevi il successo,
    godete finche' dura
    che' il pubblico e' ammaestrato
    e non vi fa paura
    e andate chissa' dove
    per non pagar le tasse
    col ghigno e l'ignoranza
    dei primi della classe.
    io sono solo un povero
    cadetto di guascogna
    pero' non la sopporto
    la gente che non sogna.
    gli orpelli? l'arrivismo?
    all'amo non abbocco
    e al fin della licenza
    io non perdono e tocco.
    io non perdono e tocco.

    facciamola finita,
    venite tutti avanti
    nuovi protagonisti,
    politici rampanti;
    venite portaborse,
    ruffiani e mezze calze,
    feroci conduttori
    di trasmissioni false
    che avete spesso fatto
    del qualunquismo un arte;
    coraggio liberisti,
    buttate giu' le carte
    tanto ci sara' sempre
    chi paghera' le spese
    in questo benedetto
    assurdo bel paese.
    non me ne frega niente
    se anch'io sono sbagliato,
    spiacere e' il mio piacere,
    io amo essere odiato;
    coi furbi e i prepotenti
    da sempre mi balocco
    e al fin della licenza
    io non perdono e tocco.
    io non perdono e tocco.



    ma quando sono solo
    con questo naso al piede
    che almeno di mezz'ora
    da sempre mi precede
    si spegne la mia rabbia
    e ricordo con dolore
    che a me e' quasi proibito
    il sogno di un amore
    non so quante ne ho amate,
    non so quante ne ho avute,
    per colpa o per destino
    le donne le ho perdute
    e quando sento il peso
    d'essere sempre solo
    mi chiudo in casa e scrivo
    e scrivendo mi consolo,
    ma dentro di me sento
    che il grande amore esiste,
    amo senza peccato,
    amo ma sono triste
    perche' rossana e' bella,
    siamo cosi' diversi;
    a parlarle non riesco,
    le parlero' coi versi.
    le parlero' coi versi



    venite gente vuota,
    facciamola finita:
    voi preti che vendete
    a tutti un'altra vita;
    se c'e' come voi dite
    un dio nell'infinito
    guardatevi nel cuore,
    l'avete gia'tradito
    e voi materialisti,
    col vostro chiodo fisso
    che dio e' morto e l'uomo
    e'solo in questo abisso,
    le verita' cercate
    per terra, da maiali
    tenetevi le ghiande,
    lasciatemi le ali;
    tornate a casa nani,
    levatevi davanti,
    per la mia rabbia enorme
    mi servono giganti.
    ai dogmi e ai pregiudizi
    da sempre non abbocco
    e al fin della licenza
    io non perdono e tocco.
    io non perdono e tocco.



    io tocco i miei nemici
    col naso e con la spada
    ma in questa vita oggi
    non trovo piu' la strada,
    non voglio rassegnarmi
    ad essere cattivo
    tu sola puoi salvarmi,
    tu sola e te lo scrivo;
    dev'esserci, lo sento,
    in terra in cielo o un posto
    dove non soffriremo
    e tutto sara' giusto.
    non ridere, ti prego,
    di queste mie parole,
    io sono solo un'ombra
    e tu, Rossana, il sole;
    ma tu, lo so, non ridi,
    dolcissima signora
    ed io non mi nascondo
    sotto la tua dimora
    perche'oramai lo sento,
    non ho sofferto invano,
    se mi ami come sono,
    per sempre tuo
    per sempre tuo
    per sempre tuo
    cirano.

    [Modificato da Akyaky 14/10/2008 14:19]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 22/11/2008 10:06
    Bellissimo questo testo di Guccini! Non mi pare di aver mai sentito la canzone, forse non la ricordo perchè lui cura soprattutto i testi e musicalmente le sue in genere non sono altro che ballate (a me, invece, da quella melomane che sono, colpisce innanzitutto il background musicale).
    Ma quando un testo è notevole, è notevole.
    Questo è molto pungente e poetico-intimistico al tempo stesso.
    Dici che probabilmente non è di Guccini stesso? Pensi che l'abbia attinto dal "Cyrano" originale, di Rostand? [SM=x1169398]

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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 26/11/2008 17:54
    E' un libro che tu non hai idea di quanto vorrei leggere ma te lo confido, mai letto. Ho visto però un film (che era fatto bene perchè il copione era esattamente corrispondente all'opera reale, se non stavi sempre attento non capivi nulla) non vorrei dire cavolate estreme ma mi sembra che il protagonista era Depardieu... e sono rimasta stupita dal trovare molte, molte frasi identiche a quelle della canzone.
    "Io non perdono e tocco" (la toccata della scherma), "Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato" "questo naso al piede che almeno di mezz'ora da sempre mi precede" "a me è quasi pribito il sogno di un amore" "io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole" (originale). Quindi pungente fuori e poetico dentro lo era anche Cirano, almeno nel film...

    Lo spirito c'è tutto, ma conosco Guccini abbastanza bene (non lo dico mai troppo spesso ma purtroppo il mio nome è colpa di una sua tristissima e distruttiva canzone... quindi lo sento in pratica da quando sono nata) e non credo di essere presuntuosa a dire che secondo me ci ha messo tanto di suo... questo prendersela con tutti, questo atteggiamento quasi disfattista, e questa sua parte sensibile e nascosta che vuole solo amare. E' lui... ha letto il libro, ha scoperto che si poteva immedesimare tanto in Cirano, ed è nata la canzone. Credo sia andata così. (voglio leggerlo anch'ioooo).

    La sai una cosa? Vecchioni (che è un cantante che mi piace di mio) pare sia un suo grande amico... ha dato alla sua prima figlia il suo nome, e in una canzone dedicata a lei le dice "saprai che porti il nome di un mio amico, di uno dei pochi che non mi hanno mai tradito..." e poi ha dedicato una canzone anche a Guccini, "canzone per Francesco". Per dare subito un'immagine in contrasto con quella pubblica di Guccini, un'immagine che svelasse la sensibilità che Guccini "nasconde", fa cominciare la canzone con Guccini che gli dice che ha pianto in pratica disperatamente per la morte del suo cane sotto un'auto. Pare che i giornalisti non abbiano trovato di meglio da fare che domandare a Guccini se questo episodio fosse successo davvero, e che lui abbia risposto con qualcosa come "ma scherzate??? io che piango per un cane sotto un'auto??? se l'è inventato di sana pianta.
    Era uno dei miei gatti."



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 30/11/2008 22:07
    Mi era sfuggito questo tuo commento!
    Curioso personaggio, Guccini, con un'immagine pubblica da "rustico" piuttosto contradditoria...forse è un artista imtimamente un po' disorientato e smarrito...ma è tipico dei veri artisti.
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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 08/07/2009 08:59
    L'IMPRESA ECCEZIONALE (articolo 31)

    Dove vai ? Se cerchi in giro non la troverai, la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...Stamattina sopra la città c'era un sole caraibico, ero pieno di energie e di idee, e col proposito di compiere un'impresa eccezionale sono sceso in strada per trovare un socio, forse una guida, qualcuno che mi aiuti a vincere la sfida di realizzare qualcosa che ti faccia ricordare dalla gente, che sia qualcosa di unico e di grande. Così nei pressi dello stagno di Cologno vedo una tipa bella come un sogno che fa il bagno, quindi mi avvicino, porgo la mano : ...piacere sono Ax..., poi le spiego il mio piano. Lei dice : Ciao io sono Susan dei Fighetti, quando passo lascio i giovanotti cotti, infatti li sconvolgo con il mio sedere, ballo sul cubo come mestiere, sposare un calciatore è la mia più grande aspirazione oltre all'aprire un centro di liposuzione per ballerine..., ...scusa non mi sembra un'impresa a me affine, e poi al ballo e al calcio non son molto incline....L'impresa eccezionale è essere normale, che oramai qui da noi non è più banale, l'impresa eccezionale è essere normale, che non vale realizzare almeno l'essenziale. Dove vai ? Se cerchi in giro non la troverai, la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...Lascio quindi la tipa e riprendo il mio cammino sul sentiero che da Vimodrone porta da Mago Merlino, entro nel bosco cercando un posto un po' più fresco sempre più ossessionato da un'impresa eccezionale, da un ideale, quando noto un fricchettone sotto un pesco che legge Il Capitale di Marx, sotto braccio l'Unità, mi saluta a pugno chiuso e poi mi fa : Ciao sono Giancarlo Cuggiani, io recito, canto e scrivo poi, cioè, sò mmembro der collettivo, girano voci che cerchi soci capaci di compiere imprese eccezionali perciò mi piaci : ho una proposta, se ci vuoi stare, l'unica impresa eccezionale è la revoluçion compare..., e per iniziare mi propone di occupare l'Esselunga e farne uno spaccio di cibi macrobiotici, e proiettare nel reparto casalinghi una rassegna di film neorealistici austriaci :...va bene tanto... Carlo ci potrei anche stare..., drin-drin, da sotto il kefia estrae un cellulare :...uhè Renè si non preoccuparti... certo che ci vengo al party... vengo col Range e il Fifi con la Porsche e i puffi... poi chiude e dice ...devo andare... per la festa del Renato la revoluçion può aspettare ! ! .L'impresa eccezionale è essere normale, che oramai qui da noi non è più banale, l'impresa eccezionale è essere normale, che non vale realizzare almeno l'essenziale. Dove vai ? Se cerchi in giro non la troverai, la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...Ormai si era fatta sera, l'atmosfera era passata da calda e leggera a fredda e nera, nera, nera come il mio umore, avevo quasi rinunciato a cercare quando passando di fianco al castello delle fate vedo un tipo con un chiosco che vende patate fritte, pere cotte, caramelle al latte e mele glassate, mi dice :...ciao io sono Mario Bianchi senti qua sono studente fuori corso all'università, so che stai cercando un'impresa eccezionale, posso darti un consiglio in via confidenziale ? Ancora quattro esami e poi mi laureo, faccio due lavori per pagarmi il mutuo, nella casa ho una mamma e una sorella a carico e compro tutto a rate, anche il frigorifero.... A quel punto ho intuito il consiglio che m'avrebbe dato, con rispetto poi l'ho salutato e pensieroso a casa mi sono avviato, sul portone mi sono fermato......a guardare una stella, sono molto preoccupato il silenzio m'ingrossava la cappella. Ho fatto le mie scale tre alla volta, mi son steso sul divano, ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza è partita la mia mano... L'impresa eccezionale è essere normale, che oramai qui da noi non è più banale, l'impresa eccezionale è essere normale, che non vale realizzare almeno l'essenziale. Dove vai ? Se cerchi in giro non la troverai, la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...

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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 18/07/2009 21:24
    La mia colonna sonora dell'ultimo periodo...

    PAOLO VALLESI - LA FORZA DELLA VITA


    Anche quando ci buttiamo via
    per rabbia o per vigliaccheria


    per un amore inconsolabile


    anche quando in casa il posto è più invivibile
    e piangi e non lo sai che cosa vuoi
    credi c'è una forza in noi amore mio
    più forte dello scintillio
    di questo mondo pazzo e inutile
    è più forte di una morte incomprensibile
    e di questa nostalgia che non ci lascia mai.

    Quando toccherai il fondo con le dita
    a un tratto sentirai la forza della vita
    che ti trascinerà con se
    amore non lo sai
    vedrai una via d'uscita c'è.





    Anche quando mangi per dolore
    e nel silenzio senti il cuore
    come un rumore insopportabile
    e non vuoi più alzarti
    e il mondo è irraggiungibile
    e anche quando la speranza
    oramai non basterà.





    C'è una volontà che questa morte sfida
    è la nostra dignità la forza della vita
    che non si chiede mai cos'è l'eternità
    anche se c'è chi la offende
    o chi le vende l'aldilà.

    Quando sentirai che afferra le tue dita
    la riconoscerai la forza della vita
    che ti trascinerà con se

    non lasciarti andare mai
    non lasciarmi senza te.

    Anche dentro alle prigioni
    della nostra ipocrisia



    anche in fondo agli ospedali



    della nuova malattia
    c'è una forza che ti guarda
    e che riconoscerai
    è la forza più testarda che c'è in noi
    che sogna e non si arrende mai.
    Coro: E' la volontà
    più fragile e infinita
    la nostra dignità
    la forza della vita.

    Amore mio è la forza della vita
    che non si chiede mai
    cos'è l'eternità
    ma che lotta tutti i giorni insieme a noi
    finché non finirà
    Coro: Quando sentirai
    che afferra le tue dita
    la riconoscerai
    la forza della vita.

    La forza è dentro di noi
    amore mio prima o poi la sentirai
    la forza della vita
    che ti trascinerà con se
    che sussurra intenerita:
    "guarda ancora quanta vita c'è!"






    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 20/07/2009 01:05
    Video meraviglioso, straordinariamente commovente e confortante. [SM=g27998] Stupenda Bernadette, e anche fortunata.
    Grazie Aky! [SM=x1169385]
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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 27/11/2009 14:26
    Non avevo mai sentito questa canzone di Gaber. Lui è sempre stato molto pungente nei suoi testi, e di solito... ci azzecca!! Nel senso che a ben riflettere sul contenuto, apparentemente bizzarro e scanzonato...dice cose vere. Purtroppo! Di recente ho scopero per caso questa canzone (una delle tante sue), sarà datata di circa 30 anni. Non usa certo linguaggio da intellettuale nel testo, ma il senso del messaggio (e basta pensarci un po' sopra, non è poi tanto ermetico)... è veritiero, eccome! Provate un po' a leggerlo, in questo caso, per una volta, mi ha colpito più il testo della parte musicale.


    IL COMPORTAMENTO (Giorgio Gaber)

    Mio nonno è sempre mio nonno
    è sempre Ambrogio in ogni momento
    voglio dire che non ha problemi di comportamento.

    Ma io non assomiglio ad Ambrogio
    l'interezza non è il mio forte
    per essere a mio agio
    ho bisogno di una parte.

    Per esempio, quando sto in campagna
    ed accendo il fuoco nel camino
    lentamente raccolgo la legna
    e mi muovo come un contadino

    e se in treno incontro una donna
    io mi invento serio e riservato
    faccio quello che parla poco
    ma c'ha dietro tutto un passato.

    E se mi viene bene
    se la parte mi funziona
    allora mi sembra di essere una persona.

    Qualche volta metto il mio giaccone
    grigio verde tipo guerrigliero
    me lo metto e ci aggiusto il mio corpo (1)
    e già che ci sono anche il mio pensiero

    e se invece sto leggendo Hegel
    mi concentro, sono tutto preso
    non da Hegel, naturalmente
    ma dal mio fascino di studioso.

    E se mi viene bene
    se la parte mi funziona
    allora mi sembra di essere una persona.

    Mio nonno si è scelto una parte
    che non cambia in ogni momento
    voglio dire che c'ha un solo comportamento.

    Io invece ho sempre bisogno
    di una nuova definizione
    del resto lo fanno tutti (2)
    è una tacita convenzione.

    Ma da oggi ho voglia di gridare
    che non sono stato mai me stesso
    e dichiaro senza pudore
    che io recito come un fesso.

    E se mi viene bene
    se la parte mi funziona
    allora mi sembra di essere una persona.

    Se un giorno noi cercassimo
    chi siamo veramente
    ho il sospetto
    che non troveremmo.... niente.
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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 27/11/2009 15:38
    ...Non spiattella forse la verità, il suddetto testo, schietta e netta, nuda e cruda?? Non siamo forse un po' tutti così, in fondo, chi più chi meno? E' la famosa "maschera", che siamo costretti ad indossare sempre, non c'è scampo, anche inconsapevolmente... d'altra parte, mi chiedo come sia possibile farne a meno, nei contatti interpersonali... a volte persino di fronte a noi stessi (questa poi è la cosa più brutta...eppure è così!), come fa notare qui lo stesso Gaber. Non è affatto un testo stravagante, nè cervellotico, nè tantomeno stupido, pur se per nulla poetico. Solo terribilmente vero. Almeno secondo me.
    Ma mi chiedo chi possa mettere in dubbio una tale "verità"...
    [Modificato da ciuteina 27/11/2009 15:41]
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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 27/11/2009 16:03
    Caetano Veloso - Gelsomina
    [Modificato da Akela il solitario 01/12/2009 13:39]
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 05/12/2009 15:36
    Oggi... oggi... non lo so perchè. Ma non faccio altro che pensare a questa struggente canzone di Tenco...



    [SM=x1169419]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 05/12/2009 18:45
    Re:
    Akyaky, 05/12/2009 15.36:

    Oggi... oggi... non lo so perchè. Ma non faccio altro che pensare a questa struggente canzone di Tenco... [SM=x1169419]



    Chissà perché davvero [SM=x1169449]



    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 08/12/2009 22:58
    Io, io niente so!! [SM=x1169388] [SM=x1169379]
    [SM=x1169443]
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 24/12/2009 16:06
    Dio, ma quanto è ingiusto il mondo!
    sì, bhè, lo so, non è il caso, il Natale eccetera... ma continuo a pensarci a questa canzone... quindi la metto. In francese, senza tradurla, perchè è più bella così... nella traduzione in italiano... lui si arrabbia, dice : "se la nostra razza è immonda, di che razza è il loro cuore???" ... dice: "anche a noi stracci della terra la vita piacerebbe bella!!!!!". Qui no. Qui accetta, arrabbiato, ma accetta. E quindi, ecco il testo.
    Chiedo scusa per gli accenti, lo so che sono tutti sbagliati :(

    "Dieu que le monde est injuste
    Lui si beau et moi si lais
    Je te donnerais la lune
    Tu ne voudrais pas m'aimer
    Et lui sans faire un seul geste
    Sans un mot sans un regard
    Il a mis de la tendresse
    Au fond de tes grands yeux noirs
    Tu lui donneras ton corps
    Tu croiras à ses serments
    Tu l'aimes pour le dehors
    Sans voir ce qu'il y a dedans...

    Dieu que le monde est injuste
    Lui seigneur et moi vaurien
    Il te donnera la lune
    Toi qui ne demandais rien
    Dieu que le monde est injuste
    Aime ton beau cavalier
    La satin de ta peau brune
    N'est pas pour les va-nu-pieds...

    Ma laideur est une insulte
    A ta beautè insolente
    Une erreur de la nature
    Qui ne me fut pas aimante
    Dieu que le monde est injuste
    Notre lot n'est pas le leur
    Nous n'avons pas de fortune
    Mais eux, ont-ils donc un coeur ?

    Ils sont nès dans la dentelle
    Pour faire l'amour et la guerre
    Mais nous pauvres vers de terre
    Notre vie est bien plus belle
    Et de quel cotè est Dieu
    Du cotè des ostensoirs
    Ou bien du cotè de ceux
    Qui le prient matin et soir
    Ce Jèsus que l'on adore
    A t-il toujours prèfèrè
    Les Rois Mages avec leur or
    A nous autres pauvres bergers...

    Dieu que la vie est cruelle
    Pour deux coeurs qui se cherchaient
    Moi si laid et toi si belle
    Comment pourrais-tu m'aimer?

    [Modificato da Akyaky 24/12/2009 16:23]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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