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Un Microchip 'Riporta' Un Cane Alla Padrona Dopo 7 Anni

  • Messaggi
  • violante999
    00 19/11/2007 22:44
    Ritrovare il proprio cane, a distanza di sette anni e dopo avere traslocato in un'altra città, quando ormai ci si era rassegnati ad averlo perso per sempre. Sembra impossibile invece, grazie alla tecnologia dei microchip, è quello che è successo a Lyn O’Byrne.

    Nel gennaio del 2001 Rhia, il suo cane, venne rapito dallo studio veterinario a Kent dove la donna lavorava come assistente. Da quando cambiò città, trasferendosi nel West Yorkshire a Brighouse, Lyn ha sempre pensato che la sua Rhia fosse persa per sempre.

    Ma la scorsa settimana l’infermiera riceve una telefonata della linea ’Cani e gatti dispersi’ che la informa del ritrovamento di un cane randagio con addosso un chip contenente i suoi dati anagrafici, compreso l'indirizzo. Il microchip era inserito sottopelle all’altezza del collo dell’animale.

    ‘’Quando ho ricevuto la telefonata non capivo neanche come mai il servizio ‘Cani e gatti scomparsi’ mi avesse contattata. La prima cosa che ho pensato è stata che riguardasse la mia attività allo studio veterinario’’ ha detto, ancora incredula, la padrona di Rhia. ‘’Poi mi hanno detto che avevano trovato un cane a Battersea che si chiamava Rhia e che era registrato a nome mio: in quel momento sono letteralmente collassata sul pavimento’’, ha concluso.

    La donna è così tornata a Battersea per ricongiungersi, dopo quasi sette anni, col suo cane; che, a parte qualche chilo in meno e qualche abrasione sul corpo, era in buona salute.

    Scott Craddock, responsabile della ‘Casa dei cani e dei gatti’ di Battersea, ha detto: ‘’Ci auguriamo che la storia di Lyn e Rhia incoraggi sempre di più i padroni di animali domestici a fare impiantare loro questo microchip e, soprattutto, di aggiornare i propri dati anagrafici nel caso in cui si trasferiscano in un altro domicilio o cambino numero di telefono. Ne va della vita dei loro animali’’.
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 22/12/2007 10:20
    Infatti!!! Mi raccomando, microchippate i vostri amici...

    Questa storia mi ha commossa da impazzire... [SM=x1169385]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè