00 19/11/2007 22:44
Ritrovare il proprio cane, a distanza di sette anni e dopo avere traslocato in un'altra città, quando ormai ci si era rassegnati ad averlo perso per sempre. Sembra impossibile invece, grazie alla tecnologia dei microchip, è quello che è successo a Lyn O’Byrne.

Nel gennaio del 2001 Rhia, il suo cane, venne rapito dallo studio veterinario a Kent dove la donna lavorava come assistente. Da quando cambiò città, trasferendosi nel West Yorkshire a Brighouse, Lyn ha sempre pensato che la sua Rhia fosse persa per sempre.

Ma la scorsa settimana l’infermiera riceve una telefonata della linea ’Cani e gatti dispersi’ che la informa del ritrovamento di un cane randagio con addosso un chip contenente i suoi dati anagrafici, compreso l'indirizzo. Il microchip era inserito sottopelle all’altezza del collo dell’animale.

‘’Quando ho ricevuto la telefonata non capivo neanche come mai il servizio ‘Cani e gatti scomparsi’ mi avesse contattata. La prima cosa che ho pensato è stata che riguardasse la mia attività allo studio veterinario’’ ha detto, ancora incredula, la padrona di Rhia. ‘’Poi mi hanno detto che avevano trovato un cane a Battersea che si chiamava Rhia e che era registrato a nome mio: in quel momento sono letteralmente collassata sul pavimento’’, ha concluso.

La donna è così tornata a Battersea per ricongiungersi, dopo quasi sette anni, col suo cane; che, a parte qualche chilo in meno e qualche abrasione sul corpo, era in buona salute.

Scott Craddock, responsabile della ‘Casa dei cani e dei gatti’ di Battersea, ha detto: ‘’Ci auguriamo che la storia di Lyn e Rhia incoraggi sempre di più i padroni di animali domestici a fare impiantare loro questo microchip e, soprattutto, di aggiornare i propri dati anagrafici nel caso in cui si trasferiscano in un altro domicilio o cambino numero di telefono. Ne va della vita dei loro animali’’.