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Poesie sugli animali

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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 16/06/2008 11:05
    Bellissima... adoro gli asini, lo vorrei un sacco un paradiso così...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 24/06/2008 15:52
    Ehm...questa dedica in rima me l'ha fatta mia nipote.
    Il "maiale" a cui si riferisce...è la sottoscritta Ciuteina, sono io insomma. E' il nomignolo che qualcuno in casa e dintorni mi ha affibbiato, e la mia dimora, nell'immaginario, sarebbe il fantascientico "Hotel Miramaiale". Il nome dell'ipotetico hotel è già tutto un programma...lascio alla fantasia dei lettori l'interpretazione, ma è molto facile! E se pensate "male" siete fuori strada! E' un non-sense scaturito dall'affetto, tutto qui.

    HOTEL MIRAMAIALE

    Tanti auguri a una persona speciale/ che noi in famiglia chiamiamo maiale/ fa divertire i nostri clienti/ che tornano a casa soddisfatti e contenti./ Qualsiasi persona abbia visto il maiale/ avrebbe voluto averlo nel piatto a Natale./ Dal terrazzo dell'albergo tutti col cannocchiale/ ma con l'assoluto divieto di arma letale./
    Questa dedica è per tutti i maiali/ che voleranno in alto anche senza le ali.
  • violante999
    00 24/06/2008 21:04
    Poesia molto carina [SM=g1552497]

    Ma no che non pensiamo male

    [SM=x1169441]
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 16/09/2008 10:21
    "Non piangermi.

    Me ne sono andato per primo, non piangermi.
    Forse così ti sarà più facile il distacco, non piangermi.
    Ho voluto lasciarti tutta la mia allegria! Ero felice, sai.

    Ti prego non piangermi, le tue lacrime
    scioglierebbero la mia voglia di vivere.

    Te l'ho regalata, andandomene, ti prego non sciuparla,
    è tua come sarò sempre tuo io.

    Falla vivere tu, io ci ho provato tra un salto e l'altro,
    nei giochi della mia codina, nelle corse accanto alle tue gambe.
    Nelle carezze che mi hai dato, nelle mie attese per la pappa,
    nella gioia di correrci incontro, nei miei occhi verso i tuoi,
    sono ancora tuo ogni istante...

    Ti ho regalato la mia pazienza,
    sappi anche tu aspettare senza disperare,
    amare solo quello che è nel cuore, giocare con il sole,
    l'erba, le nuvole, gioca ancora con me!
    Non temere la monotonia, io sapevo sempre trovare
    un gioco nuovo, ed ero felice.

    Il mio prato è pieno di chicchi di felicità.
    Io li sapevo cercare tra l'erba e prenderli al volo,
    non piangere sai, te li ho regalati!

    Seminane ancora, corri con me,
    non dire che siamo stati insieme poco,
    è quanto basta per regalarti tutto,
    non sprecarlo piangendomi.

    Ricordami, ricorda i giochi, la gioia di correrci incontro,
    la mia libertà, il mio affetto, i miei piccoli regali
    e la fiducia infinita in te...

    Ho scelto te per farli vivere ancora
    perchè ho sempre avuto fiducia in te...

    Fammi vivere con te..."

    L'ho trovata sul web, non so più dove... la trovo bellissima...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 17/09/2008 12:15
    Bellissima sì, dolcissima e commovente ma niente affatto straziante e negativista, anzi, tutt'altro: solo dolcissima e incoraggiante, infonde speranza, cosa non facile da realizzare quando si scrive restando su un piano realistico perchè si rischia di cadere nella retorica, qui assente.
    Complimenti a chi l'ha scritto, la sua semplicità è solo apparente, in realtà è molto profonda.
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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 17/09/2008 13:12
    Bellissima poesia.
    Parla della forza che bisogna evocare quando si viene a perdere un caro amico. Bisogna essere forti e stare su di morale, perché chi ci ha lasciato non voleva certo farci soffrire.

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    =Terruz=
    Post: 182
    Sesso: Femminile
    00 17/09/2008 21:19
    Sono d'accordo: è splendida. E davvero assai profonda. Sarebbe bello sapere chi l'ha scritta!


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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 22/09/2008 16:57
    Non so quanto valga... ma mi ricorda cosi tanto il mio Moscardo che per me l-ha scritta lui con qualche potere speciale...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 22/09/2008 22:21
    Magari è stato lui a fartela trovare, forse è un suo messaggio... Perché non crederci? [SM=g27987]

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 04/11/2008 08:26
    Ho trovato questa poesia su un noto sito internet dove si caricano le foto, sotto alla fotografia del cavallo che mi sta diventando amico e che in quell'immagine galoppava felice. [SM=x1169439]

    Passione che ti prende, ti travolge, ti ossessiona,
    ti riempie, ti porta con se e non ti molla.
    Lo guardi e lo ammiri, armonia e potenza in
    un'unico corpo. Velocità e leggerezza in un'unico gesto.
    Anima salvaggia che nessuno mai riuscirà a fare sua.
    Anima veloce ed istintiva che spaventa chi non la rispetta.
    Anima buona perché ci ascolta e ci accompagna.
    Anima fiera ed indipendente perché non sarà mai nostra.
    Anima sincera perché i suoi occhi raccontano storie che
    non potremo mai capire.


    Chi l'ha messa dice che l'autore è anonimo.



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 06/11/2008 22:04
    Io sono il Lupo
    la fame è la mia compagna
    la solitudine la mia sicurezza.
    Io giaccio di notte
    freddo è il mio letto
    il vento la mia coperta.
    Io sono il silenzio
    un’ombra nella foresta
    impronte lungo il fiume.
    La mia corsa è un lungo inseguimento
    di scintille di fuoco
    dalla pietra focaia della notte.
    Io sono ucciso
    ma mai distrutto
    io sono il Lupo.

    Benny Lee Cames
    [Modificato da Akela il solitario 06/11/2008 22:12]

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 04/12/2009 00:51

    Gabbiani (VincenzoCardarelli)

    Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
    ove trovino pace.
    Io son come loro,
    in perpetuo volo.
    La vita la sfioro
    Com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
    E come forse anch'essi amo la quiete,
    la gran quiete marina ,
    ma il mio destino è vivere
    balenando in burrasca.


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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 04/12/2009 14:14
    la adoro.... da sempre...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 04/12/2009 17:10
    Mi corrisponde perfettamente.
    Questa unitamente a "L'albatro" di Baudelaire, già postata in questa sezione (da te, mi pare).
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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 30/01/2010 02:33
    Tarsio
    Wislawa Szymborska



    Tarsio



    Io, tarsio, figlio di tarsio
    nipote e pronipote di tarsio,
    piccola bestiola, fatta di due pupille
    e d'un resto di stretta necessità;
    scampato per miracolo ad altre trasformazioni,
    perchè come leccornia non valgo niente,
    per i colli di pelliccia ce n'è di più grandi,
    le mie ghiandole non portano fortuna,
    i concerti si tengono senza le mie budella;
    io, tarsio,
    siedo vivo sul dito di un uomo.

    Buongiorno, mio signore,
    che cosa mi darai
    per non dovermi togliere nulla?
    Per la tua magnanimità con che mi premierai?
    Che prezzo darai a me, che non ho prezzo,
    per le pose che assumo per farti sorridere?

    Il mio signore è buono -
    il mio signore è benigno -
    chi ne darebbe testimonianza, se non ci fossero
    animali immeritevoli di morte?
    Voi stessi, forse?
    Ma ciò che già sapete di voi
    basterà per una notte insonne da stella a stella.

    E solo noi, pochi, non spogliati della pelliccia,
    non staccati dalle ossa, non privati delle piume,
    rispettati in aculei, scaglie, corna, zanne,
    e in ogni altra cosa che ci venga
    dall'ingegnosa proteina,
    siamo - mio signore - il tuo sogno
    che ti assolve per un breve istante.

    Io, tarsio, padre e nonno di tarsio,
    piccola bestiola, quasì metà di qualcosa,
    il che comunque è un tutto non peggiore di altri;
    così lieve che i rametti si sollevano sotto di me
    e da tempo avrebbero potuto portarmi in cielo,
    se non dovessi ancora e ancora
    cadere come una pietra dai cuori
    ah, inteneriti;
    io, tarsio,
    so bene quanto occorra essere un tarsio.
    [Modificato da ciuteina 30/01/2010 02:35]
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