00 19/01/2008 20:42
Usanze e Riti.

Noi forse crediamo che le lingue primitive siano povere e rudimentali.
Le lingue indiane, invece, erano caratteristiche soprattutto per la loro concretezza; non esistevano parole che significassero idee astratte e fumose, come ad es.: religiosità, bontà, coraggio; era troppo realista il modo di parlare degli Indiani, tanto che le loro storie potevano essere raccontate con il linguaggio delle mani e dei gesti.
Sempre riguardo alla parola, è notoria la laconicità degli Indiani, infatti per loro parlare era un rito, le parole erano cose sacre e meravigliose, che permettevano di esprimere i loro pensieri e di vitalizzarli, di evocare e incoraggiare la virtù guerriera nell'animo dei compagni e di evocare la presenza e la protezione degli Spiriti; quindi, esse non andavano sprecate, né venivano usate con leggerezza come spesso facciamo oggi.
Oltre al linguaggio, ogni manifestazione artistica degli Indiani era legata alla religione: suonavano e cantavano per onorare il Sole, o i Tuoni, o la Madre Terra, oppure i bisonti che avrebbero poi cacciato.Tutto questo era sacro e mistico, e tutte le loro leggende stanno appunto a rivelare il carattere dell'Indiano: coraggioso, generoso, rispettoso con timore dei fenomeni naturali, bontà e dolcezza verso i vecchi e i fanciulli.
Era poi nell'usanza degli Indiani, andare in combattimento con addosso tutti gli abiti migliori, tutto questo veniva fatto per presentarsi, nel caso venissero uccisi, al Grande Spirito (Manitù o Grande Padre), vestiti e agghindati di tutti i loro averi. Basti pensare che, se un guerriero non si sentiva pronto o gli mancava qualcosa, non andava in battaglia a combattere.
Esistevano degli altri riti e tradizioni, che ancora oggi l'Indiano vive nell'America spaziale; America che ha dimenticato ogni forma di vita e umanità, e che sempre più ferocemente ha espresso la sua indole di nazione promotrice di guerre. Non tante generazioni fa, un Uomo disse:
"Mi chiedete di arare la terra. Devo prendere un coltello e lacerare il grembo di mia madre? Poi quando sarò morto, ella non mi prenderà nel suo seno per riposare".
Tutte le religioni indiane tengono conto delle varie credenze particolari delle tribù' esse infatti sono fondate particolarmente sulla fertilità; e dal momento che la nota fondamentale è la fertilità, dobbiamo tener conto di tutto ciò che vive e che si muove attorno a questa parola, ed anche tutto quello che fa parte della fecondità. In base a questo, per il modo di ragionare degli Indiani, abbiamo piogge maschi e piogge femmine, venti maschi e venti femmine; gli Indiani pensano alla Natura come alla Madre Terra e dal momento che tutte le cose vengono pensate in termini di vita e di fertilità, essi tendono a mettere al più alto grado della conoscenza umana le cose che in natura non sono affatto tangibili. Tutto questo rende gli Indiani, un popolo con credenze spirituali.
Tecumseh sosteneva che i territori di caccia erano un bene comune e che nessuno aveva il diritto di cederli senza aver sentito cosa ne pensassero gli altri.
"Vendere la terra? Perché non vendete anche l'aria, le nuvole ed i fiumi? Ma il Grande Spirito non ha creato tutto ciò perché venisse usato da tutti e dai nostri bambini?".
Poi esistono altri riti e cerimonie, ed anche esse come le altre, sono legate all'osservazione della natura ed a tutte le manifestazioni che possono scaturirne da essa. Da tutte queste manifestazioni naturali, scaturiscono i riti e le cerimonie come la danza del sole, la danza della pioggia, la cerimonia del bisonte (premonitrice di buona caccia), la danza Cheyenne delle piccole piume, la danza dello scalpo, e tante altre, che vengono celebrate sempre secondo l'orda da cui provengono determinate tribù.
Ci sono molte cose da chiarire riguardo al rito dello scalpo. Era uso degli Indiani scalpare il guerriero e il soldato che veniva ucciso, ma questa azione veniva considerata come un'azione eroica e molto rara.
Comunque, l'uso dello scalpare i guerrieri morti o feriti fu inculcato negli Indiani dai famosi conquistadores spagnoli, inglesi e francesi; in cambio d'aiuto, si offrivano dei premi agli Indiani durante le lotte fra coloni francesi, inglesi e spagnoli, per il predominio del Nuovo Mondo.
Non dovrebbe scandalizzarci la ferocia degli Indiani, specialmente se leggiamo questo proclama: "Ovunque la tribù degli indiani Penobscot ha ripetutamente agito in perfido modo contrario alla loro sottomissione a vostra Maestà da lungo tempo effettuata e frequentemente rinnovata. Quindi ... coglieremo tutte le opportunità per perseguire, uccidere e distruggere i suddetti indiani. Per ogni scalpo di indiano maschio, portato come prova della sua uccisione, verranno pagati 40 pounds. Per ogni scalpo di indiano femmina o di indiano maschio sotto i dodici anni, che sarà ucciso e portato come prova della sua uccisione, verranno pagati 20 pounds".
Tutto ciò deve assolutamente rattristarci pensando a quello che i bianchi conquistatori hanno potuto fare e continuano a fare nell'America e in tutte le altre nazioni che gli si ribellano.



Da:
"L'unico indiano buono è un indiano morto". Appunti e ricerche sul Popolo degli Uomini. - a cura del Collettivo Editoriale "Stampato in Proprio" - Roma