00 22/07/2008 19:52
qualcuno sa dami un consiglio?
Non so... se questa sia la sezione giusta per questa discussione... però volevo cercare di parlarne con qualcuno. Ultimamente ho avuto un po' di casini vari che non sto a r5accontare... e forse questo sono alla base di questa strana cosa che mi è venuta, che non sarà grave, ma non è passeggera.

Ho questa specie di malattia da quando è morto Moscardo. Non faccio la psicologa, e mi piacerebbe capirmi... allora per chi mi conosce poco spiegherò che per un certo periodo di tempo, la mia casa sono stato Moscardo e Akela. Sì: proprio casa. Non li ho presi cme pensavano tutti perchè sono una brava persona eccetera, è molto più quello che hanno dato loro a me di quello che io ho dato a loro.

Akela se n'è andato sffrendo tantissimo, ma per fortuna per un periodo relativamente breve. Mentirei a dire che non soffro per lui, anche se è già passato un anno. Sì, ci soffro ancora. Ma Akela non c'è più, l'ho visto invecchiare, soffrire, morire. Quando vedo un cane che gli somiglia per strada, sorrido facendogli qualche carezza. So che non è Aky. E questa è una reazione da persone normali.

Poco dopo la morte di Akela (3 mesi esatti) è morto Moscardo. In un terribile incidente. Lui aveva solo un anno e mezzo... per molto tempo mi sono sentita colpevole, insomma la mia situazione in casa non è la migliore per un coniglio. Poi, siccome non riuscivo a stare senza, alla mia Altair si è aggiunto Akito, e siccome Akito non aveva il carattere di Moscardo ma si sentiva solo e si vedeva, è arrivata Michelle.

Akito e Michelle sono adorabili. Stanno benissimo insieme e voglio loro un mucchio di bene.

Ma se vedo un conglio che somiglia a Mos... anche vagamente... io vado proprio fuori di testa. Credevo fosse una fase. Ma non lo è, si fa sempre più forte, specie in periodi come questo, quando dai fiducia a degli umani che ti deludono...

Se vedo un annuncio di qualcuno che regala coniglietti simili a Mos cerco di non guardare. Al mercato, una volta, ne ho beccato uno davvero simile. A momenti lo compravo, prprio io così cfontraria al commercio di animali. Massì, venti euro, pensavo. Venti euro, per la tratta degli schiavi. Venti euro per riscattare la tua vita, la tua libertà, la tua anima. Sono stata per ore a guardarlo, sperando che passasse qualcuno che lo comprasse ma niente. Ho pensato ai miei, al casino creato da un nuovo coniglio in casa, ho pensato che se lo avessio comprato la settimana successiva ne avrebbero messo in vendita un altro, e non l'ho preso.

A Ferrara ne ho visto uno che era assolutamente identico. Non era in vendita, nè in adozione, ma ho avuto quasi un mancamento.

Adesso però sono molto più debole di allora. Adesso la pazzia del terzo coniglio mi parte da un momento all'altro (dove mangiano in due mangiano in tre...). Quello che non è giusto, è che mi parte solo per un fattore estetico... per avere con me un coniglio SIMILE a Moscardo, che NON sarà mai Moscardo. E lo so.

Ma credo ci sia una parte profonda e crudele di me che mi spinga a prendere questo batuffolino tra le mani, maschio o femmina non importa, che sia simile a Moscardo, e mi faccia dire: ecco, lui è Moscardo. Non è successo niente, almeno a lui... che è una bugia lo saprei ma.. ecco, non so che mi prende. Anche se ho l'istinto materno di un comodino, sono come la pinguina della "marcia dei pinguini", quella a cui muore il piccolo, che impazzita dal dolore ruba il piccolo ad un'altra. Credo sia questo sentimento ciò che sta alla base della "moscardite".

A qualcuno di voi è successo che un animale simile ad uno a voi molto caro e scomparso susciti sentimenti di questo tipo? [SM=g27993]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè