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Cavalli inutili?

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2009 22:31
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29/04/2009 15:09
 
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Cavalli inutili?

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CAVALLI INUTILI? DALLA STORIA AL MACELLO…
Disegni a scuola per salvarli. Un'iniziativa a Trento. 27 aprile 2009 - Dall’iniziativa di due associazioni animaliste è partito l’autunno scorso un progetto rivolto a far conoscere uno degli animali che più ha influenzato le vicende della storia, quello che maggiormente gli artisti di ogni epoca hanno ammirato, ma anche fra i più abusati dall’uomo. Protagonisti del progetto i cavalli visti attraverso gli occhi degli allievi della classe Quinta B dell'Istituto d'arte Vittoria di Trento, guidati in questo percorso dal prof. Rolando De Filippis.
Filo conduttore il mondo degli equidi e il loro sfruttamento. Sono stati proposti degli incontri per avvicinarli alla conoscenza di questo nobile e maltrattato animale: dal momento con l’etologa si è passati alla lettura di testi letterari, dal colloquio con l’artista che li accompagna nell’allestimento della mostra all’approfondimento delle tematiche della salute e alimentazione col medico antroposofo.
Dall’impegno della Quinta B è nata una mostra che si terrà dal 2 al 29 maggio al Castello di Drena. Obiettivo è porre l'attenzione sul problema dello sfruttamento degli equidi sia a scopo ludico e sportivo che alimentare. Il cavallo è stato domesticato da circa 5000 anni, prima usato come animale da traino e solo dopo alcuni millenni come cavalcatura. Da quel momento la storia delle conquiste ha visto l’uomo e il cavallo sempre uniti nelle battute di caccia e sui campi di battaglia, in cui il mite equino donava all’uomo velocità e forza, tramutandolo nel mitico centauro. Attualmente, come ci fa sapere la LAV, l’Italia importa addirittura l’84% di tutti i cavalli vivi destinati al macello movimentati nell’Unione europea, arrivando ad importare da Spagna, Lituania, Romania e Polonia 60.000 soggetti vivi da macello nel 2007 IN CONDIZIONI SPESSO INSOPPORTABILI. Con oltre 100.000 cavalli macellati ogni anno, l’Italia detiene il negativo primato del più alto consumo di carni equine. Ma ora sempre più persone sono convinte che gli equini dovrebbero essere riconosciuti come animali d'affezione. La strada da percorrere è molto lunga, ma questo progetto può rappresentare un primo, importante passo in questa direzione. Le foto delle opere esposte verranno pubblicate sul nuovo calendario 2010 sponsorizzato dal Trentino.
I fondi ricavati verranno devoluti alla Fondazione Flaminia da Filicaja. La Fondazione è stata istituita nel 2002 per desiderio dei conti Nardi dei da Filicaja Dotti, per ricordare una delle loro cavalle, uccisa a fucilate mentre pascolava libera. Da allora su quei prati trovano accoglienza cavalli provenienti da situazioni di disagio o maltrattamento, curati e se possibile adottati da una nuova famiglia affidataria.
All'inaugurazione della mostra parteciperà Francesca Vaccari, responsabile del settore equini della LAV e referente della Fondazione Flaminia da Filicaja.
Il progetto vede la partecipazione, oltre alla classe Quinta B dell’Istituto Vittoria, del Comune di Drena, ed il sostegno delle associazioni L’occhio del lupo e Flama d’Anaunia, del Gruppo consigliare provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino, e del Trentino che sponsorizzerà il calendario.
La mostra verrà inaugurata sabato 2 maggio ore 11,00. Orario: 10,00 - 18,00, giorno di chiusura il lunedì.
Ivana Sandri, “Trentino”
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02/05/2009 18:03
 
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Noto sempre meno sensibilità per questo dolcissimo animale. Il primo maggio sono stata a Roma.... e quelle carrozze.... avrei voluto ammazzarli tutti, quegli imbecilli!!!

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04/05/2009 21:13
 
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Ti straquoto!!!
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18/05/2009 22:31
 
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Ecco il seguito dell'articolo in apertura.

CONOSCERE I CAVALLI CON L’ARTE, LA DENUNCIA DEGLI ALLIEVI DELLA QUINTA B
12 mag 09
La mostra dell’Istituto Vittoria a Castel Drena, Trento. 12 maggio - Sabato scorso agli allievi della Quinta B dell’Istituto d’istruzione delle arti Vittoria di Trento sono giunti gli elogi di Gianluca Felicetti, presidente della LAV, per aver saputo sviluppare un progetto nuovo e impegnativo. Durato alcuni mesi, ha portato alla realizzazione della mostra “Cavalli Inutili? Dalla storia al macello” che affronta il tema dello sfruttamento degli equidi e ha mostrato la capacità dei giovani autori di elaborarlo in maniera efficace e approfondita.
A livello didattico sono stati particolarmente importanti progettazione e allestimento della mostra. Alcune risposte rivelano che il progetto ha significato arricchimento interiore, esperienza di una elaborazione tematica personale; per tutti anche opportunità di una maturazione artistica che esula dalla prassi curriculare.
Gregorio, animalista e proprietario di un cavallo, si è sentito coinvolto personalmente. Alice ed Elisa hanno apprezzato la parte informativa e lo stimolo a riflettere sui cavalli e il loro maltrattamento. Per Francesca questa esperienza ha avvicinato a situazioni sconosciute che ognuno esprime con la propria personalità. Esperienza particolare, per Silvia, tema sentito come ostacolo da affrontare; contenta “il giusto” per la sua realizzazione: l’ombra di un cavallo proiettato sul muro, con lo spettatore, proiettato a sua volta sulla parete, si ritrova fisicamente sullo stesso piano del cavallo, ritrovato centauro. Clementina ha posto l’attenzione sull’importanza di sperimentare come sia possibile inserire i propri elaborati in un contesto sociale e rapportarsi col mondo reale dell’arte. Arricchimento per Paola, occasione ideale per riflettere su una realtà che esprime appieno l’insensibilità dell’uomo nei confronti di ciò che lo circonda. Esperienza intensa per Daniele, mentre Federico è cosciente della difficoltà di poter esporre in spazi così belli, in cui le opere riescono a far rivivere lo spirito dei giovani. Martina ha richiamato l’attenzione dello spettatore sull’interiorità dei cavalli, che si esprime attraverso l’intensità dello sguardo. L’acquerello di Margarita rappresenta il tentativo di entrare in sintonia con questi animali unici, di fissare il sentimento di libertà dei cavalli. Molto coinvolta emotivamente Micaela che propone un’opera provocatoria contro la macellazione, tema che esplorano anche Federica e il suo gruppo di compagni, con un video in cui ad alcune immagini di cavalli in libertà, felici, ne seguono altre che li raffigurano vittime, richiusi in gabbie, feriti e avviati al macello. Per Karen un modo emotivamente coinvolgente per avvicinarsi ad una realtà nota, ma sui cui tutti preferiscono tenere gli occhi chiusi. Valentina ha un rimpianto, voleva esporre la sua opera nelle scuderie, ma per ragioni organizzative non è stato possibile; ha raggiunto comunque il suo obiettivo con una installazione in cui immagini e carne finta impacchettata in un freezer seguono il percorso della vita di un cavallo, fino alla macelleria, esprimendo il valore dell’animale solo in quanto carne.
Questa la chiosa di Rolando De Filippis, docente che li ha seguiti nel progetto: “Non voglio sembrare di parte, ma questi ragazzi si sono comportati bene in tutto. Preso da subito a cuore il problema, con i propri lavori grafici, pittorici e multimediali hanno dato sfogo alla propria sensibilità. Dico “in tutto” perché oltre ai propri lavori hanno dovuto allestire la sala, quindi dividere gli spazi in maniera armonica e funzionante. Il tutto è avvenuto – mi permetto di dirlo – con soddisfazione e, perché no, con professionalità.”
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 maggio al castello di Drena.
Orario 10,00 – 18,00, giorno di chiusura lunedì.
Ivana Sandri - "Trentino"
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